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South African Dream
Addo Elephant Park
Addo Elephant Park
Il parco nazionale Addo Elephant, terzo del paese per estensione (misura complessivamente circa 3.500 chilometri quadrati, le dimensioni della regione Valle d’Aosta) è forse il più splendido esempio dell’impegno che in Sudafrica viene profuso da decenni per recuperare e proteggere il patrimonio faunistico che si andava perdendo a causa della caccia, dello sviluppo e degli insediamenti umani.
L’elefante africano, in origine diffusissimo nella zona costiera meridionale del paese, era pressochè sparito già nel 1930 quando in tutta la costa fra Cape Town e Durban ne rimanevano ormai una decina di esemplari; fu dal 1940 che si iniziò a raggruppare questi pochi esemplari in una piccola area recintata, favorendone la riproduzione ed ampliando pian piano le dimensioni della riserva che oggi si estende su un vasto territorio completamente recintato e privo di insediamenti umani (tranne qualche lodge e campeggio). Con l’aumento delle dimensioni del parco sono pian piano ritornate a viverci tutte le principali specie africane, alcune tornate spontaneamente altre reinserite recuperando esemplari da situazioni disagiate.

Oggi il parco ha una popolazione di parecchie centinaia di elefanti e bufali, molti leoni e leopardi, rinoceronti neri e giraffe, oltre ovviamente a tante tipologie di impala, antilopi, uccelli ed anche le non comuni iene maculate.

Ubicazione. Addo Elephant Park si trova nelle vicinanze della costa meridionale del Sud Africa, in una zona bellissima, in parte semidesertica ed in parte ricoperta di alberi e boscaglia, con orografia piuttosto articolata e molte aree collinari; il parco dista circa 700 km da Cape Town, 900 da Durban e poco meno di mille da Johannesburg.


Possibilità di viaggio. Data la lontananza da quelle che sono le tre principali aree del paese, il parco potrà essere oggetto di due tipologie di visita ben distinte: la “visita ad hoc” cioè un trasferimento in aereo da una delle grandi città (si giunge all’aeroporto di Port Elizabeth che dista pochi chilometri dall’ingresso del parco) per visitare l’Addo Park e poi rientrare; oppure il viaggio itinerante cioè un pacchetto (con auto a noleggio o con trasferimenti organizzati) che preveda un tour lungo la costa che presenta numerose mete interessanti oltre al parco.
Scegliendo questa seconda ipotesi chi dispone di una sola settimana potrà scegliere fra un itinerario ovest con partenza da Città del Capo ed arrivo al parco o un itinerario est, con partenza dalla costa dell’Oceano Indiano ed arrivo al parco transitando per Durban.
Ovviamente per chi dispone di 2 settimane si potrà decidere di percorrere tutta la costa, da Cape Town fino ai confini orientali con il Mozambico o viceversa.


Tipologia di soggiorno. Le strutture ricettive fruibili per visitare il parco sono essenzialmente tre: i camps/campeggi statali interni al parco che noi escludiamo in quanto di standard qualitativo insufficiente; i lodges privati interni al parco, lussuosi, splendidi ed affascinanti, meravigliosamente inseriti nella natura, inevitabilmente poco economici; i lodges situati nelle vicinanze dell’ingresso del parco, strutture ottime e competitive come rapporto prezzo/qualità e comunque molto comode per quotidiane escursioni nel parco.

La visita del parco. Il parco è percorso da una strada principale asfaltata e da parecchie strade sterrate, una parte delle quali in perfette condizioni e quindi percorribili anche con una vettura 2x4. Chi dispone di auto a noleggio potrà quindi effettuare una visita più che soddisfacente, una esperienza emozionante in quanto è estremamente facile incontrare tantissimi animali (la prudenza nella guida e nei comportamenti è d’obbligo); chi noleggia una vettura a 4 ruote motrici potrà ovviamente avventurarsi anche sugli sterrati meno buoni estendendo ulteriormente il raggio d’azione.
Chi invece effettua un viaggio senz’auto o comunque preferisce non guidare all’interno del parco potrà effettuare quelle che sono comunque le visite più complete, cioè i game drives a bordo di fuoristrada condotti dai rangers, i quali hanno maggiore conoscenza dei luoghi ed i permessi per percorrere anche le piste off-road più remote.